IL MONTE SUBASIO
Il monte Subasio è un rilevo isolato rispetto alla catena appenninica, alto 1290 metri. Incisa sul versante ovest da tre grandi impluvi, i Fossi delle Carceri, Rosceto e Renaro, a nord della profonda Forra del Marchetto, il Subasio si presenta con una forma arrotondata, con grandi praterie, con versanti ricoperti di boschi a prevalenza di roverella, carpino nero, leccio e faggete limitate alle aree sommitali, mentre la zona sud- ovest è occupata dagli oliveti.
Oltre ad un ricco fenomeno geo-paleontologico (grazie alla presenza di rocce calcaree di origine marina e di fossili) il Subasio presenta imponenti fenomeni carsici superficiali chiamati doline, causati dalla permeabilità delle rocce calcaree sottostanti. Il più importante di questi fenomeni circolari è il cosiddetto Mortaro Grande, una dolina con più di 200 metri di diametro e pareti ripide di oltre 50 metri. La leggenda narra che proprio nei pressi del Mortaro fosse ubicato un santuario sacro: questi luoghi evocavano sugli avi una suggestione particolare poiché offriva la possibilità di rivolgersi contemporaneamente alle divinità celesti della cima del monte e a quelle ctonie nelle viscere della terra.
Sul versante sud orientale del monte, nel periodo medioevale vennero costruiti i castelli montani di Collepino, San Giovanni e Armenzano, mentre su quello sud occidentale si stabilirono diverse comunità religiose, come quella benedettina nell’eremo di San Silvestro e la chiesa della Madonna della Spella. Negli anni Ottanta sono sorti anche molti degli eremi della Comunità dei piccoli fratelli di Charles de Foucault fondata da Carlo Carretto.
L'ORIGINE DIVINA
Ancora oggi il monte Subasio riesce ad evocare particolari suggestioni, legate probabilmente alla figura di San Francesco che scelse questi luoghi per trovare un rapporto più diretto con l’Essere supremo.
L’origine divina di questo monte risale addirittura al significato etimologico del suo nome: alcune fonti narrano infatti che il nome Subasio potrebbe derivare da “sub” (sotto) + “Asi”, ovvero “sotto la protezione degli spiriti Asi” che erano delle divinità nordiche. Altre fonti raccontano invece che il nome del monte avrebbe comunque origini sacre e si rifarebbe al culto di Sabazio, assimilato a Bacco, protettore di tutta la vita vegetale, importato dai Frigi, esuli nella Magna Grecia. Un’antica leggenda racconterebbe invece che la città di Assisi venne fondata da Asio, fratello di Ecuba, sposa di Priamo e Regina di Troia. Dopo la distruzione della città, Asio sarebbe diventato signore di un vasto territorio nell’Italia centrale. Come sua dimora scelse la cima di un monte: qui i pastori che vi pascolavano il gregge divennero suoi sudditi. Ed a questo luogo avrebbe dato il nome di Sub-Asio che ancora oggi rimane.
I LUOGHI MISTICI: L'Eremo di San Silvestro
Salendo dal borgo montano di Collepino verso la sommità del Monte Subasio, è possibile arrivare dopo circa 2 chilometri all’Eremo di San Silvestro, che fu edificato nel 1025 da San Romualdo, fondatore dell’ordine camaldolese. Nel 1150 divenne abbazia camaldolese, ma i contrasti con i benedettini di Vallegloria e canonici di Santa Maria Maggiore resero complessa la vita monastica. Fu distrutta da Paolo terzo nel 1535 per aver ospitato seguaci della famiglia Baglioni. Attualmente è sede della comunità delle “Piccole sorelle di Maria” che si è insediata nell’Eremo detto della Trasfigurazione, eretto sui resti del monastero che fu distrutto nel 1236. Dell’antico complesso abbaziale si conserva solo la parte absidale con la sottostante cripta ed il basamento della torre campanaria. La notorietà dell’abbazia di San Silvestro è legata alla devozione delle donne: la credenza narrava infatti che l’acqua di San Silvestro era particolarmente efficace per le puerpere prive di latte per nutrire i propri figli.
LA MADONNA DELLA SPELLA
La chiesa della Madonna della Spella si trova nel cuore del Monte Subasio a quota 980 metri s.l.m., con una vista mozzafiato che nelle giornate più limpide può spaziare fino al Monte Vettore, al Terminillo e al Lago Trasimeno. Si tratta di uno degli oratori costruiti dai monaci benedettini sulle pendici del monte Subasio tra l’XI ed il XIII secolo. L’interno della chiesta venne ricostruita nel 1627. Al suo interno si trovava una Madonna con il Bambino in legno policromo, ora conservata nella Pinacoteca civica di Spello. In sostituzione del crocifisso ligneo, andato invece perso, è possibile ammirare un dipinto dell’artista Orlando Tisato, per celebrare l’anno pace indetto da Giovanni Paolo II e concelebrato ad Assisi il 27 Ottobre 1986 insieme ai capi spirituali i tutte le religioni del mondo. Ancora oggi, ogni anno in occasione dell’Ascensione, molti fedeli vanno in pellegrinaggio alla Madonna della Spella.