COLLEPINO

collepino collepino collepino

Collepino si trova a 600 metri di altitudine e rappresenta la porta di ingresso al Parco del Subasio, dal versante di Spello. Fu fondato probabilmente dopo l’anno Mille, da pastori e boscaioli che erano a servizio dei frati nella vicina abbazia di San Silvestro.
Venne fortificato prima del XIII secolo dai Benedettini per proteggerlo da saccheggi e scorribande a seguito della guerra tra Guelfi e Ghibellini. La cinta muraria fu abbattuta una prima volta nel 1354 e in seguito nel 1535 per ordine di Paolo III per la contesa con Rodolfo Baglioni. Ad oggi rimangono solo alcuni tratti di mura e cinque torri. L’ingresso principale, una porta medievale con arco a sesto acuto, è fiancheggiato da due torri: quella a sinistra reca lo stemma della famiglia Baglioni mentre su quella di destra è affissa la lapide in ricordo degli abitanti di Collepino caduti durante la Prima guerra mondiale.
Di fronte alla porta del castello si trovava la chiesa di Santa Maria di Collepino alla quale è stata addossata una fonte. Nella seconda metà del sedicesimo secolo venne costruita una nuova chiesa all’interno del castello, che prese il nome di Sant’Antonio Abate. Nel 1773 venne costruito il campanile mentre sulla parete di fondo sopra il tabernacolo si trova il quadro di una Madonna con il bambino tra Papa San Silvestro e San Romualdo e Collepino sullo sfondo.
Nel castello ancora oggi ci vivono stabilmente alcune famiglie, mentre d’estate è popolato da visitatori che animano la piazzetta intorno ad un bar e un ristorante.

MADONNA DI COLPERNIERI

Madonna di Colpernieri

Si trova in un’area isolata su un poggio a metà strada tra Collepino e San Giovanni. Fu costruita nell’XI secolo dai Camaldolesi dell’abbazia di San Silvestro per la cura spirituale dei coloni.
Si tratta di un “Santuario Mariano di frontiera” dove si venerava la Madonna della Provvidenza. La chiesa ripropone la tipologia delle piccole chiese rurali con porta ad architrave e doppio spiovente sormontata da un piccolo campanile a vela. Nel 1950 fu restaurata la parete di fondo fu decorata con una tela dipinta dal pittore folignate Ugo Scaramucci.
La chiesa era meta di due processioni: una il 2 maggio, il giorno di Sant’Anastasio e l’altra l’8 settembre giorno della Natività della Madonna. In occasione della processione del mese di maggio, si benediceva la campagna e gli abitanti dei paesi vicini rendevano grazie alla Madonna per essere stati preservati da un’epidemia. La Festa della Natività era anche detta la “Festa dei cacciatori” in quanto vi partecipavano molti cacciatori che gareggiavano con i giochi dell’epoca.